«I nostri problemi sono causati dall’uomo, quindi possono essere risolti dall’uomo»

Riflessioni sul libro «Impero USA. La potenza mondiale senza scrupoli» di Daniele Ganser

di Tobias Salander, storico

Nella sua recente ricerca «Imperium USA. Die skrupellose Welmacht» (Impero USA. La potenza mondiale senza scrupoli) lo storico Daniele Ganser stabilisce tre principi: la messa al bando della violenza, il rispetto altrui e la famiglia umana. In altre parole, egli reputa che senza il rispetto del diritto internazionale, dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale nonché, senza la libera formazione delle opinioni, l’etica e la responsabilità, non sarà possibile una convivenza pacifica dei popoli su questo pianeta. È a questa preoccupazione che l’autore dedica il suo libro, e «a tutti coloro che rifiutano la guerra, il terrore, la tortura, la propaganda di guerra dal profondo del cuore e si impegnano per la pace con perseveranza e gioia».1 Daniele Ganser, direttore della SIPER, l’Istituto svizzero per la ricerca sulla pace e l’energia2, ha volutamente scritto il suo ultimo libro all’indirizzo dei giovani dai 15 ai 25 anni, utilizzando un linguaggio senza pretese e di facile comprensione.

Il lato oscuro di Wikipedia ...

Che l’impegno per la pace non sia sempre privo di pericoli, poiché ostacola un potente complesso militare-industriale-mediatico, di cui il libro offre molti esempi e l’autore stesso ha vissuto in prima persona. Chi ripercorre la storia degli imperi mondiali fino al XX secolo indicando su questa lista, dopo la Gran Bretagna come impero del XIX secolo, gli Stati Uniti come impero del XX secolo, trova una forte resistenza. Se in internet si cerca il nome dell’autore «Daniele Ganser», oggi la stragrande maggioranza di utenti utilizzerebbe Google (società domiciliata negli Stati Uniti), si trova una grande varietà di contenuti peggiorativi e irrispettosi sull’enciclopedia online Wikipedia, anch’essa con sede negli Stati Uniti. Se desiderate saperne di più sulla creazione di tali voci nell’«enciclopedia» online, dovete riferirvi all’utilissimo e interessante documentario «The Dark Side of Wikipedia» dei registi Markus Fiedler e Frank-Michael Speer.3 Usando Daniele Ganser come esempio, mostra come Wikipedia sia strutturato in modo non scientifico per quanto riguarda la politica sociale e di potere – mentre i contributi scientifici sono certamente degni di riconoscimento.

... o l’attacco diffamatorio ad personam

Grazie alle sue ricerche storiche critiche sulla storia degli Stati Uniti, i vari livelli gerarchici anonimi dei redattori di Wikipedia sono venuti a conoscenza di Ganser e lo hanno coperto di ingiurie che non possono più essere rimosse da internet. Così, da qualche tempo, egli è stato considerato come uno che diffonde «teorie di cospirazione su vari argomenti, in particolare le teorie di cospirazione dell’11 settembre 2001».4 Il fatto che Ganser, da questa squalifica nonché da un simile attacco ad personam, debba essere reso inaffidabile come autore, ha il solo scopo di impedire ai lettori un esame approfondito del contenuto della sua ricerca. Anche la sua tesi di laurea «Nato-Geheimarmeen in Europa» (Eserciti segreti della NATO in Europa) del 2008 non ha incontrato l‘approvazione degli ambienti interessati, come pure «Europa im Erdölrausch» (L‘Europa nella corsa al petrolio) del 2012 e «Illegale Kriege» (Guerre illegali) del 2016. Ciononostante, questi titoli, hanno riscosso un grande successo fra i lettori interessati. L’ultima opera di Ganser, qui presentata, è già sulla lista dei bestseller della rivista Spiegel. E per quale motivo? Probabilmente perché non diffonde teorie cospirative, ma piuttosto testimonianze reali, ben documentate e verificabili, di veri e propri complotti contro la pace e l’umanità, quindi di crimini che dovrebbero essere puniti.

L’Impero degli Stati Uniti – la più grande minaccia per la pace nel mondo

Persino il commento sulla copertina e un primo sguardo all’indice rendono chiaro il motivo per cui lo storico svizzero, le cui conferenze su internet sono cliccate da centinaia di migliaia di persone, è una spina nel fianco per delle persone molto potenti. Ad esempio, un sondaggio del 2019 ha mostrato che gli Stati Uniti rappresentano attualmente la più grande minaccia alla pace mondiale per la maggioranza dei Tedeschi – e non, come insinua ripetutamente il presidente americano Trump, la Russia, la Cina o l’ormai dimenticata dubbiosa ISIS. Già nel 2013, secondo Gallup International, il 56% degli intervistati in tutto il mondo considerava gli Stati Uniti il paese con la più forte influenza destabilizzante in relazione agli affari mondiali. Ganser chiarisce che tali cifre non sono la conseguenza di un maldestro antiamericanismo; sottolineando che la stragrande maggioranza degli Americani, come la gente di altri paesi, non si augurerebbe niente di meglio che di vivere in pace. Tuttavia, Ganser sottolinea che la potenza numero uno al mondo, con le sue 300’000 famiglie molto ricche, ha bombardato altri paesi come nessun’altra potenza dopo la seconda guerra mondiale. «Nessun’altro paese ha rovesciato così tanti governi dal 1945 e ha partecipato a così tanti conflitti aperti e segreti come gli Stati Uniti. Nessun’altra nazione al mondo mantiene basi militari in così tanti altri paesi, esporta così tante armi e mantiene un budget per l’armamento tanto rilevante come gli Stati Uniti». Intimidazione, manipolazione e violenza sono i metodi utilizzati da certi ambienti negli USA.

Fin dall’inizio, «hard power» e «soft power» combinati

Ganser copre un vasto ventaglio di storia degli USA, il suo indice dei contenuti si legge come un riassunto del suo libro. Dopo aver presentato l’attuale apparato militare e il fatto che gli USA oggi devono essere considerati un’oligarchia, l’autore inizia con le guerre indiane. Molto di quanto segue non è sconosciuto al lettore di età superiore ai 25 anni, ma è spesso letto in un nuovo ed esplicativo contesto, basato su documenti seri provenienti prevalentemente da fonti americane. Ai «peccati originali» del giovane Stato, ai quattro milioni di indiani uccisi e ai dodici milioni di africani rapiti, segue la presa imperialista oltre il Nord America: sempre con l’inganno, le operazioni sotto falsa bandiera, la guerra psicologica, ma anche con la cruda violenza. Si è così edificato un repertorio che più tardi è stato descritto da Joseph S. Nye come «smart power», quella miscela di «hard power» e «soft power», cioè strumenti che possono essere utilizzati in varie combinazioni a seconda delle necessità.5

Consiglio di sicurezza nazionale e la guerra segreta

Si leggerà con interesse non solo il coinvolgimento degli Stati Uniti con la Germania nazista, ma anche il capitolo sulla «guerra segreta», in cui il Consiglio di Sicurezza Nazionale (NSC) viene presentato come comitato direttivo dotato della più alta autorità. Questo consiglio segreto detiene le chiavi del potere e comanda l’esercito e tutti i servizi d’informazione statunitensi. Oltre al Presidente, alle riunioni del NSC partecipano il Vicepresidente, il Segretario di Stato, il Segretario della Difesa, il Direttore della CIA, il Consigliere per la Sicurezza Nazionale, il Capo di Stato Maggiore e altri alti funzionari. Secondo lo storico statunitense John Prados, a cui Ganser qui si riferisce, questo Consiglio è «il più alto livello dell’establishment politico» (pag. 169). A proposito della CIA, con riferimento alla legge sulla sicurezza nazionale approvata dal Congresso degli Stati Uniti il 26 luglio 1947, Ganser dimostra inequivocabilmente che la CIA, fondata in quel giorno, non solo era ed è un servizio d’informazione, ma ha pure acquisito un’autorità di vasta portata nell’ambito della guerra segreta.
  Il capitolo 8 dell’opera di Ganser indica tutti i luoghi in cui la guerra segreta è stata combattuta. Questo capitolo offre una panoramica concisa, ben documentata da fonti statunitensi, in merito alla pura e semplice volontà omicida degli agenti, alcuni dei quali erano essi stessi strumentalizzati dalla propaganda per il tramite della quale difendevano il mondo libero. Anche il ruolo del direttore della CIA Allen Dulles è interessante, soprattutto in relazione all’assassinio di John F. Kennedy ... Il fatto che i documenti non siano ancora stati completamente resi pubblici dopo così tanti decenni dall’assassinio parla da sé!

Risultati allarmanti della Commissione Church

Impressionante è anche il ruolo della Commissione Church nello smascherare i tentativi di assassinio della CIA. Il rapporto pubblicato nel 1975 dal Senato degli Stati Uniti condotto dal senatore Frank Church dell’Idaho ha elencato in 350 pagine i crimini commessi dal braccio operativo della CIA, la divisione operazioni segrete. Gli effetti sono risultati così devastanti che Noam Chomsky ha definito il suo paese natale, gli Stati Uniti, «il principale Stato terrorista». Il rapporto della Commissione Church è accessibile al pubblico e la sua lettura dovrebbe essere indispensabile per chiunque voglia meglio capire questo mondo. Allo stesso tempo, il processo mostra pure che gli Stati Uniti generano continuamente forze auto-purificanti allo scopo di riportare lo Stato nella cerchia delle nazioni civili. La documentazione completa dei rapporti della Commissione Church (14 volumi) unitamente a circa 1000 pagine di documenti originali pubblicati è facilmente reperibile su internet.6
  Poiché la maggior parte delle persone non ha il tempo per consultare convenientemente tutta questa documentazione, Ganser evidenzia la quintessenza dell’inchiesta dei senatori: «‹Crediamo che il pubblico abbia il diritto di conoscere quali strumenti il proprio governo utilizza›, ha dichiarato la Commissione Church nel suo clamoroso rapporto sui delitti. ‹La Commissione ritiene che la verità su questi tentativi di assassinio debba essere dichiarata, in quanto la democrazia dipende da un elettorato ben informato›. Nel rapporto i senatori hanno espresso il loro ‹sdegno per ciò che noi abbiamo appreso›. ‹È una triste storia. Ma questo Paese ha la capacità di percepire questi fatti e di trarne una lezione›, hanno confidato i senatori. ‹Dobbiamo rimanere una nazione che riconosce i propri errori ed è determinata a non ripeterli. Se in questo falliremo, periremo. Ma se lo facciamo, il nostro futuro sarà luminoso come i tempi migliori del nostro passato›». (pag. 176)
  Con queste parole della Commissione Church, d’intuito, il lettore dovrà porsi, nelle sequenze successive del libro, la dolorosa domanda sul perché la Commissione non sia stata ascoltata – in particolare anche in relazione all’affare Iran-Contra, descritte da Ganser nel capitolo 11.

Impero digitale e propaganda personalizzata

Dopo aver letto questo incredibile scandalo, il lettore non vorrà più chiudere il libro. Ora Ganser giunge all’11 settembre, in particolare, con riferimento all’edificio WTC 7, poi alla pretesa guerra al terrorismo. Sta al lettore giudicare se si tratta di una nuova Pearl Harbor ... Chiunque non si ricordasse con precisione gli eventi che condussero gli Stati Uniti all’entrata nella seconda guerra: Ganser lo ha ricordato in un capitolo intitolato «Gli USA e la seconda guerra mondiale».
  Il capitolo «L’impero digitale» ricorda, tra l’altro, lo scandalo di Cambridge Analytica e la sottile propaganda elettorale personalizzata via Facebook, per poi affrontare brevemente il «lato oscuro» di Wikipedia già citato all’inizio di questo documento.

Combattere per l’Eurasia invece della guerra al terrorismo

Quando si affronta l’ultimo capitolo, «La lotta per l’Eurasia», è utile ricordare le parole di Zbigniew Brzezinski. Cosa disse una volta il defunto ex consulente per la geopolitica strategica e consigliere per la sicurezza di Jimmy Carter? Cosa rappresentano alcuni terroristi islamisti in rapporto all’aver messo in ginocchio l’impero sovietico? In altre circostanze, egli ha sostenuto che, rispetto al conflitto con la Russia e la Cina, nel XXI secolo il terrorismo islamista sarà presto dimenticato.7
  In un simile contesto, il confronto di Ganser tra la costruzione della ferrovia Berlino-Baghdad antecedente alla prima guerra mondiale e la «Nuova Via della Seta» cinese sembra ancora più ostico. La prima non poté essere completata siccome la Gran Bretagna, l’Impero di allora, avrebbe dovuto condividere il suo potere con l’Impero tedesco o addirittura cederlo a quest’ultimo. Oggi, l’Impero americano si trova di fronte all’interrogativo a sapere se la realizzazione di «Road and Belt» o anche della «Nuova Via della Seta» non potrebbe significare anche la sua fine. Se poi assisteremo a una guerra degli Stati Uniti contro la Cina e la Russia secondo il dilemma di Thucydide (secondo il quale il potere finora dominante attacca quello emergente, come all’epoca di Sparta e Atene), dipenderà anche da noi tutti, cittadini del mondo, che non vorremmo niente di meglio che vivere insieme pacificamente – così come è conforme alla natura sociale dell’uomo.

Problemi creati dall’uomo, devono essere risolti dall’uomo

In conclusione, è opportuno citare unitamente a Ganser anche John F. Kennedy, nonostante non sia al di sopra di ogni sospetto, con un’affermazione molto vera che ci può incoraggiare a vedere cosa si trova sulla soglia della nostra porta di casa, come si espresse una volta lo scrittore svizzero Gottfried Keller. Kennedy ha affermato: «Esaminiamo innanzitutto il nostro atteggiamento al cospetto della pace stessa. Troppi di noi pensano che sia impossibile... Ma questa è una credenza pericolosa e disfattista. Essa conduce alla conclusione che la guerra è inevitabile, che l’umanità è condannata alla perdizione... Ma i nostri problemi sono creati dall’uomo, quindi possono essere risolti dall’uomo». Una dichiarazione che può solo essere condivisa.  •


1  Ganser, Daniele. Imperium USA. Die skrupellose Weltmacht, 2020, pag. 2
2  vedi
https://www.siper.ch/https://www.danieleganser.ch/
3  https://www.youtube.com/watch?v=5p4NmPLoh8k
4  https://de.wikipedia.org/wiki/Daniele_Ganser. Stato 3.6.2020
5  Vedi per esempio Nye, Joseph S. Jr. «Get Smart: Combining Hard and Soft Power»; in: Foreign Affairs, Vol. 88, No. 4 (luglio/agosto 2009), pagg. 160–163. (Get Smart: Combinare potenza dura e morbida)
6  
http://www.aarclibrary.org/publib/church/contents.htm
7  Cfr. Brzezinski, Zbigniew. «How Jimmy Carter and I Started the Mujahideen»
https://theaustrianeconomists.wordpress.com/2010/02/24/zbigniew-brzezinski-how-jimmy-carter-and-i-started-the-mujahideen/ Stato 4.6.2020

(Traduzione Discorso libero)

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